Note | Nell'Appennino settentrionale è presente allo stato relittuale; piccole e preziose popolazioni residue sono note in Emilia dal Piacentino al Reggiano. Nel Modenese attualmente noto solo come coltivato e naturalizzato da popolazioni di impianto artificiale.
Attraverso l'analisi degli spettri pollinici [cfr. ad es. Accorsi & al. (Spettri); Bertolani Marchetti (1963 e 1980, Chioggiola); Giannini (1969-70)] è stato messo in evidenza che l'Abete bianco è stato fino a tempi relativamente recenti una significativa componente dei boschi montani in equilibrio dinamico con il Faggio, sottolineando momenti climatici più continentali. La sua scomparsa dal Modenese è da imputare principalmente al taglio. |
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